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    Sri Lanka, il paese dei sorrisi

    2021-03-04 12:00

    Sara

    Asia, srilanka, buddhism,

    Sri Lanka, il paese dei sorrisi

    Ayubowan! Il saluto cingalese, che è anche un augurio di lunga vita. E’ una parola per loro molto importante e la prima volta che la sento già capisco che amerò

     

    SRI LANKA

     

    Ayubowan! Il saluto cingalese, che è anche un augurio di lunga vita. E’ una parola per loro molto importante e la prima volta che la sento già capisco che amerò questo paese.

    Sri Lanka è natura, Sri Lanka è storia (antica Ceylon), Sri Lanka è tradizione, è cultura, è amore, perché non puoi che innamorarti delle sue bellezze: Sri Lanka significa isola che risplende.

    Potrei parlare di questo paese per ore, senza mai stancarmi, perché ha cambiato il mio modo di percepire i viaggi. Nei sette giorni trascorsi a zonzo su quest’isola ho visto moltissimi sorrisi, anche da chi incrocia il tuo sguardo solo per un momento e questo ci ha fatto sentire subito in pace e sereni.

    In Sri Lanka è possibile avere una guida privata per tutta la vacanza senza spendere cifre stratosferiche e abbiamo deciso, a differenza degli altri viaggi, di approfittarne per conoscere il più possibile di un paese così diverso dal nostro.

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    1° GIORNO

    Arrivati all’aeroporto di Colombo alle ore 17 circa, dopo il disbrigo di tutte le formalità (ritiro bagaglio e consegna del visto) ci dirigiamo verso l’uscita e incontriamo la nostra guida, Lorenzo, un ragazzo cingalese che parla benissimo la nostra lingua, che con i suoi modi accoglienti e la sua simpatia, ci fa subito sentire a nostro agio.

    Con il nostro autista Kasun (con cui invece parliamo solo inglese) ci accompagna in hotel, il Goldi Sands a Negombo (vicino alla città di Colombo), che vanta sistemazioni fronte oceano e una piscina, dove abbiamo il tempo di rinfrescarci prima di una cena a buffet e cominciamo a provare le specialità del posto.

     

    2° GIORNO

    La mattina successiva siamo pronti per il primo giorno della nostra vacanza in Oriente: le bambine sono curiose ed eccitate, non sanno che sarà una giornata molto faticosa, ma ancor più emozionante. La prima tappa è Dambulla, meraviglioso tempio d'oro buddhista scavato nella roccia e sito Unesco dal 1991, che si raggiunge dopo 200 gradini in mezzo alla natura e qui facciamo il nostro primo incontro con le scimmie, che ci “perseguiteranno” per il resto della vacanza!

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    Vedo mio marito emozionato come mai prima: si è sempre sentito vicino alla filosofia orientale (insegna da tanti anni Kung fu tradizionale) e per lui poter visitare per la prima volta nella sua vita un tempio buddhista è commovente e si sente davvero felice. Togliamo le scarpe (è obbligatorio toglierle nei templi) e anche io mi innamoro subito di questo posto così mistico e incredibile.

    Lorenzo ce ne racconta la storia e descrive i dettagli, mentre entriamo nella grotta più grande dove ci sono 153 statue di Buddha e murali che coprono un'area di 2100 mq. Ci sentiamo onorati di essere qui e poter godere di questo spettacolo. Andiamo verso il nostro secondo hotel, l’Aliya Resort & spa, ci sistemiamo, pranziamo e ripartiamo subito per la parte più faticosa ma più panoramica del nostro viaggio: la Rocca di Sigiriya. Ben 1200 gradini per arrivare in cima poco prima del tramonto per godere di un panorama mozzafiato dall’alto di uno dei siti più conosciuti e ammirati di tutta l’isola. La Rocca raggiunge i 150 metri e in  cima ci sono i resti di quello che era un sontuoso palazzo. Le bambine sono stanche ma felici, consapevoli di aver compiuto una grande impresa per le loro piccole gambe...e noi estasiati ammiriamo la foresta che ci circonda e ci godiamo ogni attimo di questa strepitosa escursione.

    Tempo di scendere! Quasi inseguiti dalle nostre ormai compagne scimmiette, giungiamo in hotel esausti. Cena a base di carne speziata e verdure e subito a letto.

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    3° GIORNO

    Ritrovo intorno alle 8.30 con Lorenzo, colazione e partenza per la visita di Polonnaruwa, enorme sito archeologico, dove si trovano le rovine di una delle antiche capitali dello Stato. La nostra sapiente guida ci racconta la storia e il significato di ogni monumento. Fa molto caldo e cerchiamo tutti i posti dove ripararci, perché anche qui bisogna togliere le scarpe e sotto il sole cocente diventa una vera impresa! Ma non ci facciamo fermare da così poco e passiamo la mattinata ad ammirare resti di templi fino ai famosi grandi Buddha, a cui è vietato dare le spalle. All’interno del sito, pur essendo visitato da molti turisti, vige un’atmosfera mistica e serena e questo è uno dei ricordi più belli che ci porteremo a casa: la tranquillità e la pace che traspare in ogni luogo.

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    Ci fermiamo a pranzo in un carinissimo ristorante che spunta dal nulla in mezzo alla foresta, dove i tavoli sono semplicissime assi di legno e consumiamo il pasto più buono di tutta la vacanza: un buffet dove possiamo assaggiare tutto, ma proprio tutto, il tipico cibo cingalese, dalla carne speziata (immancabile!) alla frutta, alla verdura, al riso. Ed è un’esplosione di colori e di sapori davvero irresistibile!

    Per accontentare soprattutto le bambine, ma anche noi, abiamo deciso di fare un safari al Kaudulla National Park, dove ci inoltriamo nella natura più selvaggia per avvistare elefanti. Ne ammiriamo davvero tanti, un centinaio in tutto, di ogni età, sempre in gruppo e con almeno un cucciolo, che si muovono con lentezza ma sicuri nel loro habitat, tanto che ci sentiamo invasori della loro privacy… Le mie figlie sono al massimo della felicità, io quasi piango dalla commozione: è un’emozione davvero grande e unica e non vorremmo più andarcene via. Ma il pomeriggio vola ed è ora di rientrare, a malincuore, alla base: ultima notte a Sigirya e domani si riparte.

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    4° GIORNO

    Giornata dedicata alla scoperta dell’artigianato locale. Si comincia con la visita ad un giardino di spezie, dove un simpatico padrone di casa ci guida attraverso le sue piante (sembra una giungla in miniatura!) e ci spiega tutti gli usi che ne fanno. La visita termina con un bel massaggio ayurvedico alle gambe per noi donne e alla schiena per il marito: le bambine ridono come delle matte e apprezzano molto! Dopo una puntatina al loro negozio, dove non mi risparmio, si prosegue.

    Visitiamo un negozio di seta, dove mi cimento con gli abiti tradizionali cingalesi, un laboratorio di falegnameria dove intagliano bellissime statue (soprattutto di Buddha ed elefanti) di tutte le dimensioni e un laboratorio di batik, dove impariamo la tecnica e le mie bambine provano anche a colorare con il loro metodo (in ogni tappa DEVO comprare qualcosa, non resisto!).

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    Arriviamo a metà pomeriggio a Kandy, il fulcro del culto buddhista dello Sri Lanka, famosa per il tempio del dente del Buddha, che visitiamo prima di cena, dopo aver assistito a un interessante spettacolo di danze kandiane tradizionali.

    Il tempio è sovraffollato: togliamo come sempre le scarpe, e ci avviciniamo per entrare. Capitiamo proprio durante un rito e c’è davvero molta gente. Su consiglio di Lorenzo, prima di entrare acquistiamo dei fiori di loto da offrire al Buddha come offerta e dopo aver fatto la fila, possiamo donare il nostro presente tramite una finestrella di legno dietro la quale si dice ci sia ben conservata la famosa reliquia. Il tempio è diviso in varie stanze, maestoso e unico e ancora una volta rimaniamo tutti, soprattutto mio marito, estasiati e appagati. 

    Per concludere la giornata, appena usciti ci passa davanti un grande elefante: tra pochi giorni infatti comincerà il Perahera Festival, una manifestazione dedicata al Buddha che ogni anno attira milioni di persone da tutta l'isola e non solo. Gli elefanti sfileranno a centinaia, agghindati e adornati per rendere onore alla reliquia del Buddha.

    Raggiungiamo l'hotel, il Mountbatten Bungalow, un gioiellino tra le colline vicino alla città, di cui mi innamoro perdutamente, e dopo una cena intima e molto buona, ci godiamo il silenzio della natura nel nostro bellissimo bungalow in legno .

     

    5° GIORNO

    Dopo un’abbondante e ottima colazione, andiamo a visitare i Giardini Botanici di Peradeniya a Kandy. Sono enormi giardini con moltissime piante tropicali e ci godiamo una bella passeggiata in mezzo a enormi alberi e ad altri più piccoli, dal bambù alla pianta di Jack Fruit (il frutto più grande esistente in natura tra quelli che crescono sugli alberi), tutte completamente diverse da quelle a cui siamo abituati a vedere. Dopo questo pieno di ossigeno, cominciamo il nostro lungo tragitto che ci porterà verso le piantagioni di tè. Il tè dello Sri Lanka è uno dei migliori al mondo e io, che sono amante di questa bevanda, non posso assolutamente saltare questa tappa!

    Durante il percorso, chiedo a Lorenzo di farci assaggiare un po’ di frutta locale: ero curiosa soprattutto di provare il durian, frutto orientale ricco di proprietà che loro adorano. Ci fermiamo in un paio di posti a bordo strada, dove persone sempre sorridenti e gentilissime dal loro chioschetto (a volte senza neanche quello, ma solo con un’asse di legno dove poggiare il tutto) vendono ogni tipo di frutta fresca. Dopo un delizioso cocco, banane e mangustin, troviamo il durian: avvicinandoci sentiamo il tipico odore sgradevole di questo bel frutto (in alcuni luoghi è addirittura bandita la vendita per questo motivo) e lo assaggiamo. Devo dire che non è per niente il mio frutto preferito, così lo cediamo alla nostra guida e al nostro autista che ne vanno matti!

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    Arriviamo nel pomeriggio a destinazione e visitiamo una fabbrica di tè, la Liddesdale Tea Factory, dove ci spiegano come viene prodotto, dalla raccolta alla vendita. A fine tour, gli assaggi: il tè più buono che abbia mai bevuto! Ne facciamo una gran scorta da portare a casa, anche per amici e parenti.

    Dopo altre due soste per ammirare paesaggi spettacolari (tanto tanto verde!) arriviamo nel penultimo hotel: Scottish Planter Glendevon Bungalow a Nuwara Eliya. Qui in collina la temperatura è parecchio più bassa e il posto dove alloggiamo è davvero una chicca: sembra di essere catapultati nella Gran Bretagna coloniale, con tanto di sala comune tutta per noi, piccolo ristorante con camino e arredi in stile scozzese ovunque. E’ tutto davvero bello e accogliente, ci sentiamo a casa.

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    6° GIORNO

    Oggi ci inoltriamo realmente nelle piantagioni di tè! Consumiamo l’ennesima fantastica colazione, a base di pancake, frutta e pane tostato, all’aperto, in un portico tutto per noi circondati dall’aria frizzante del mattino e dal verde brillante della natura: è tutto davvero sereno e rilassante, la pace assoluta.

    Dopo la prima tazza di tè della giornata (in queste zone, offrono tè in qualunque momento, al check-in in hotel, durante il pomeriggio, prima di cena...e noi non rifiutiamo mai!) si parte per le piantagioni: distese immense di tè tutte allineate, perfette e bellissime. Ci inoltriamo in una di queste e facciamo una passeggiata mentre ne ascoltiamo la storia. I tè più famosi sono Nuwara-Eliya, Dambulla, Kandy, Uva e le varietà invece nero, verde e bianco.

    E’ tutto meraviglioso… ma è tempo di ripartire per Colombo, la strada è lunga e passiamo il tempo in auto cantando una bella canzone tipica singalese che ci mette tanta allegria.

    Poco prima di cena arriviamo in hotel (Ramada Hotel Colombo), ci sistemiamo, cena e nanna!

     

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    7° GIORNO

    Ultimo giorno in Sri Lanka! Non riusciamo a credere a come sia volata ma non vogliamo perderci un minuto di questa ultima tappa: Colombo è la capitale economica (la capitale è Sri Jayawardhanapura Kotte), una città enorme e trafficata, difficile distinguere il centro. Ma ci sono monumenti storici interessanti, edifici coloniali, grattacieli e centri commerciali. Anche qui scattiamo le ultime foto di questo strepitoso viaggio con malinconia. Abbiamo il volo alle 10 di sera, quindi riusciamo a goderci gran parte della giornata. Lorenzo e Kasun ci accompagnano in aeroporto e li salutiamo con sincera tristezza: sono stati fantastici compagni di viaggio e ci hanno fatto conoscere un paese tanto diverso dal nostro quanto affascinante ed emozionante.

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    Mai ho visto tanta accoglienza, mai ho visto tanti sorrisi, anche da parte di chi, per caso incrociava il tuo sguardo, mai ho visto tanta pace e tolleranza in un solo paese, tanta serenità. Questo è quello che mi sono portata dentro e che in parte ha cambiato la mia prospettiva.

    Sarà grazie alla loro filosofia buddhista che sento per certi versi molto vicina, o al loro stile di vita così tranquillo ma consapevole di ogni attimo, ma sono convinta che abbiamo davvero tanto da imparare da tutti loro.